Cosa Sono I Buoni?

A seguito della diagnosi effettuata dal medico specialista, il celiaco ha diritto ai prodotti dietetici senza glutine, indispensabili per la sua dieta, rigorosa ed irreversibile. I prodotti sostitutivi presenti nel Registro Nazionale Alimenti Senza Glutine e contraddistinto dal marchio verde e bianco riportato in etichetta, possono essere acquistati nei: negozi specializzati, nelle GDO (supermercati), nelle parafarmacie e nelle farmacie, pubbliche e private, fino al raggiungimento di un tetto di spesa mensile, fissato dal decreto del 04/05/2006, secondo quanto segue:
fino ai 10 anni di età i tetti di spesa sono parificati per maschi e femmine e sono modulati in questo modo:
dai 6 mesi a 1 anno  Euro 45,00; fino a 3,5 anni Euro 62,00; fino a 10 anni Euro 94,00;
dai 10 anni d’età Euro 140,00 per gli uomini e Euro 99,00 per le donne.
(Vista l’autonomia delle Regioni, in alcuni casi questi tetti di spesa possono essere differenti).
La differenza degli importi fra bambini, Maschi e Femmine adulti si basano sul diverso fabbisogno calorico tra i due sessi stabilito nelle tabelle dei LIVELLI DI ASSUNZIONE GIORNALIERI RACCOMANDATI DI NUTRIENTI PER LA POPOLAZIONE ITALIANA (L.A.R.N) e redatte dalla SOCIETÀ ITALIANA DI NUTRIZIONE UMANA.

Occorre inoltre ricordare che l’importo del buono non è una regalia dello Stato a compensazione per la nostra patologia, ma è una cifra a parziale copertura della differenza fra il prezzo del prodotto “normale” e del corrispondente “senza glutine” per quanto riguarda quella parte di carboidrati che dobbiamo acquistare attingendo al registro nazionale dietetici e cioè ai prodotti sostitutivi senza glutine, come: pasta, farina, pane, fette, cracker, grissini, biscotti, dolci, etc.

Inoltre gli importi sono stati studiati tenendo conto del fabbisogno medio mensile di una persona per l’acquisto di quella quota di carboidrati tenendo conto che anche tra i carboidrati alcuni di essi sono naturalmente senza glutine (riso, patate, mais) e che grande parte della nostra alimentazione dovrebbe basarsi sui moltissimi alimenti naturalmente privi di glutine che non fanno parte della categoria dei carboidrati, come per esempio: carne, pollame, verdure, frutta …ecc.).

In Umbria  chi è diagnosticato celiaco/a ha diritto all’erogazione di alimenti senza glutine, il tetto di spesa mensile è spendibile in tutti gli esercizi convenzionati con la ASL.
Elenco degli esercizi autorizzati all’erogazione degli alimenti senza glutine: http://www.uslumbria1.gov.it/pagine/celiachia-informazioni-ed-approfondimenti-utili

In Umbria, con la D.G.R. 1141: “Prodotti senza glutine ai soggetti affetti da celiachia: ampliamento delle modalità di erogazione”,  si è ampliata l’erogazione gratuita degli alimenti consentendo anche a negozi specializzati e GDO la possibilità di potersi convenzionare con le ASL.
La dematerializzazione del buono consente ai celiaci umbri, tramite il proprio tesserino fiscale, di poter acquistare negli esercizi convenzionati in ogni punto della regione e fino al tetto di spesa mensile di cui si ha diritto.

Il responsabile della veridicità della dichiarazione di spesa è il soggetto assistito, cioè il celiaco; pertanto consigliamo sempre di verificare prima di firmare, per evitare o correggere eventuali errori, che gli articoli registrati siano effettivamente quelli che avete ritirato presso il vostro punto vendita. Ricordiamo che non è possibile acquistare a carico del SSN (quindi con il buono) prodotti non notificati e non iscritti nel registro nazionale degli alimenti. Nel caso involontariamente venissero acquistati prodotti non erogabili a carico del SSN si rischia un’accusa di truffa a carico del Servizio Sanitario Nazionale.

Per concludere la legge 123 del 4 luglio 2005, pubblicata nella Gazzetta Ufficiale 7 luglio 2005 n.156, sancisce le norme per la protezione dei soggetti malati di celiachia e riconosce ai celiaci una serie di diritti come per esempio il diritto all’erogazione gratuita di alimenti senza glutine. Successivamente, il Decreto Legge del 04/05/2006 stabilisce le norme e fissato i tetti massimi di spesa a livello nazionale per l’erogazione dei prodotti senza glutine.