Celiachia: solo con la diagnosi si fa prevenzione. A Perugia il 22 Febbraio il sesto evento dei convegni paralleli promossi dell’Associazione Italiana Celiachia in tutta Italia

In Umbria mancano all’appello 5820 celiaci. Tanti sono i pazienti nella regione in attesa di ricevere una diagnosi di celiachia, una malattia ancora difficile da individuare, che, come un camaleonte, si nasconde spesso per molti anni. Nel 2019 l’Associazione Italiana Celiachia porta in tutta Italia i convegni paralleli per aggiornare la classe medica sul tema della diagnosi. 

Appuntamento presso il Best Western Hotel Quattrotorri di Perugia, Venerdì 22 Febbraio.

Perugia, 13 febbraio 2019– Le diagnosi di celiachia aumentano, in Umbria come nel resto d’Italia, ma il divario tra celiaci diagnosticati e celiaci attesi è ancora troppo ampio. Basti pensare che le diagnosi attuali su piano nazionale sono solo poco più del 30% di quelle attese. La celiachia infatti, malattia cronica sistemica, multifattoriale e con componente genetica, colpisce l’1% della popolazione, quindi in Italia oltre 600.000 persone. “Anche in Umbria i dati confermano ampiamente il fenomeno delle diagnosi nascoste: solo 3025 pazienti sanno di essere celiaci a fronte di un totale di 8840 attesi. Significa che 5820 persone, nella nostra Regione, sono celiache senza esserne ancora a conoscenza, con gravi conseguenze per la loro salute”, commenta Samuele Rossi, Presidente dell’Associazione Italiana Celiachia Umbria che Venerdì 22 febbraio ospiterà a Perugia il sesto dei convegni paralleli rivolti alla classe medica (MMG, PLS e specialisti) accreditati ECM, promossi da AIC e incentrati sul tema della diagnosi.

Il fenomeno dei pazienti non facilmente individuati, anche a causa di sintomi non classici, ha suggerito ai medici la definizione di “camaleonte clinico”, una malattia che, se non diagnosticata,  rappresenta un rischio per la salute dei pazienti e un problema di politica sanitaria significativo: il celiaco inconsapevole che assume glutine si espone a complicanze anche gravi, spesso irreversibili che ne compromettono la salute e gravano sull’intera collettività per i costi sanitari e sociali conseguenti. La diagnosi precoce di celiachia è una forma indispensabile di prevenzione.

Fondamentale, a questo proposito, la formazione della classe medica e la diffusione del Protocollo Diagnosi del Ministero della Salute, pubblicato in GU n. 191 il 19/08/2015, ma ancora poco applicato dalla rete medico scientifica. “Il legislatore affida – L.123/05 – alle regioni e alle province autonome il compito di definire un programma articolato che permetta di assicurare la formazione e l’aggiornamento professionali della classe medica sulla conoscenza della malattia celiaca, al fine di facilitare l’individuazione dei celiaci, siano essi sintomatici o appartenenti a categorie a rischio. Anche AIC, che nel 2019 compie Quaranta anni, vuole fare la sua parte: tra il mese di Gennaio e il mese di Marzo porteremo in tutta Italia il convegno “Protocollo di diagnosi e follow up” con l’obbiettivo di raggiungere un elevato numero di medici e diffondere informazioni scientifiche aggiornate e autorevoli sulla diagnosi e sul follow up della malattia celiachia”, dichiara Giuseppe Di Fabio, Presidente dell’Associazione Italiana Celiachia.

“È per noi motivo di orgoglio e soddisfazione ospitare in Umbria uno degli eventi del calendario dei convegni paralleli 2019 e le altre iniziative del fitto programma che celebra il 40esimo compleanno di AIC” afferma ancora Samuele Rossi  “una grande opportunità per promuovere la prevenzione attraverso la diagnosi precoce, migliorare e garantire lo stato di salute dei pazienti di oggi e di domani, senza dimenticare le positive ricadute sulla spesa sanitaria.”

Per scaricare il programma della giornata, consultare il calendario dei prossimi appuntamenti e ogni ulteriore informazione è a disposizione il sito web http://convegnoscientificoaic.celiachia.it/